Viktor L’vovič Korčnoj (Leningrado 1931) è stato uno dei più grandi campioni nella scena scacchistica tra gli anni sessanta ed ottanta ed è considerato uno dei grandi miti della storia degli scacchi; per ben due volte fu finalista al titolo di campione del mondo, prima nel 1978 nelle filippine, poi a Merano in Italia nel 1981.
Ma l’apice della sua forza il terribile Viktor, come veniva chiamato dai suoi colleghi grandi maestri, la raggiunge con il match del 1978 giocato a Baguio city, opposto al campione del mondo Anatoli Karpov.
In quell’occasione Korcnoj esprime un gioco di altissimo livello spesso superiore a quello del suo rivale Karpov, arrivando a giocarsi il tutto per tutto e sfiorando la vittoria, ma sul cinque a cinque Viktor deve arrendersi al gioco preciso di Karpov.
La vita di Viktor Korcnoi è costellata di grandi successi scacchistici, ma è anche una vita dura. Nel 1976 approfittando di un invito al torneo di Amsterdam chiede asilo politico e decide di non tornare in Unione Sovietica; a causa di questa decisione le autorità Sovietiche decisero di boiccottarlo in varie occasioni, invitando i giocatori dell’URSS a non presentarsi nei tornei dove compariva Korcnoj.
Quindi il match del 1978 di Baguio fu carico di risvolti politici ed umani. Il dissidente Korcnoj però grazie al suo carattere di ferro per molti anni dimostrò di essere nettamente uno dei più accreditati pretendenti al titolo di campione del Mondo e solo la sfortuna di trovare sul suo cammino un rivale probabilmente più completo (Karpov) impedì a Korcnoj di fregiarsi del titolo di campione del mondo di scacchi.
Korcnoj è considerato il massimo esperto nei finali di torre, l’esempio seguente ci fa capire perché:
Federico Manca